LA DIFFERENZA TRA CALO DELLA VISTA E CALO DELL’UDITO

Scopri perché l’ipoacusia comporta la perdita solo di alcuni suoni e quali sono le sue conseguenze

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Al di fuori degli addetti ai lavori, la perdita dell’udito è conosciuta poco. Come funziona l’udito umano? Perché a volte perde di qualità? C’entrano eventi traumatici o fattori di stress? Oppure è tutto legato all’invecchiamento? Sono tutte domande molto interessanti, cui abbiamo cercato di dare una risposta nella sezione del sito dedicata all’udito. In questo articolo tratteremo nello specifico la differenza tra il calo della vista e il calo dell’udito.

VISTA E UDITO: COSA HANNO IN COMUNE

La vista e l’udito sono due dei nostri cinque sensi. Sono entrambi molto importanti ed entrambi, anche se per motivi differenti, sono spesso soggetti ad un peggioramento, più o meno grave. Questo peggioramento, se non corretto, porta ad un calo vistoso non soltanto nelle funzionalità del senso in questione, ma anche nella qualità della vita della persona. Inoltre, in entrambi i casi il calo può essere corretto mediante appositi strumenti: gli occhiali e gli apparecchi acustici. Qui finiscono gli elementi in comune e iniziano le differenze.

QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI

Come si può vedere bene nella foto in alto, in caso di perdita della vista, il progressivo rimpicciolirsi delle lettere rende più complicata la lettura. È un’esperienza comune a molti: quando siamo dall’ottico, il tabellone risulterà più incomprensibile nelle ultime righe, quelle in cui le lettere sono più piccole. Nel caso dell’udito è molto diverso. Quando l’udito non è più efficiente, la perdita non è omogenea come avviene per la vista. Alcuni tipi di suoni e di sillabe risulteranno più difficili da comprendere rispetto ad altri. Ad esempio, alcune consonanti di tonalità acuta come “F”, “S” e “T” saranno coperte da vocali più forti e di tonalità più bassa, la “A”, la “O” e la “U”.

SENTIRE MA NON CAPIRE LE PAROLE: IL CAMPANELLO D’ALLARME

Il risultato più immediato è che molto spesso chi soffre di ipoacusia continua a sentire i suoni, ma non riesce più a distinguere le parole. Sentire ma non capire le parole è uno dei primi campanelli d’allarme rispetto ad una potenziale perdita uditiva. In questi casi la maggior parte delle persone inizia, anche inconsciamente, ad affidarsi al labiale. La lettura delle labbra è una forma utile di supporto, ma in alcune situazioni non serve a molto, ad esempio gli ambienti affollati o il caso in cui l’interlocutore non sia perfettamente visibile.

IPOACUSIA: LE CONSEGUENZE A BREVE TERMINE

L’ipoacusia non trattata comporta rischi molto elevati. Nel breve periodo il calo dell’udito ci impedirà di essere pienamente efficienti in alcuni contesti, come ad esempio una riunione di lavoro molto affollata. Sperimenteremo sempre più frequentemente sensazioni come il fastidio e la frustrazione. Addirittura correremo dei rischi in quelle situazioni in cui l’udito è fondamentale, ad esempio mentre stiamo guidando. Sentire o non sentire il clacson di un’altra macchina fa una grande differenza. In generale peggiorerà la qualità della nostra vita.

 E QUELLE A LUNGO TERMINE

Questo tipo di conseguenze è molto più grave e strutturale. Tutto parte dalla maniera in cui funziona il nostro udito. La percezione dei suoni, il semplice fatto di sentirli, è un processo meccanico, che avviene attraverso le orecchie. Invece la loro comprensione, il fatto di capirne il significato, è un processo cognitivo, che avviene tramite il cervello. Quando l’udito non funziona, il cervello cerca di dare un senso ai suoni ma non ci riesce. Questo genera affaticamento e frustrazione. Alla lunga il cervello, non riuscendo a svolgere pienamente il suo compito, smette di provarci. E via via si atrofizza, come un muscolo non più utilizzato. Il risultato è un rapido e marcato declino cognitivo. Un declino più rapido rispetto a quello di chi ha un udito funzionante, oppure ha corretto la perdita con un apparecchio acustico.

GLI OCCHIALI E GLI APPARECCHI ACUSTICI

Torniamo al paragone iniziale. Molti anni fa chi portava gli occhiali a volte era oggetto di scherzi e prese in giro. Oggi gli occhiali sono un oggetto di uso comune. Anzi, sono diventati accessori di moda, prodotti e pubblicizzati da tutte le più grandi aziende del settore. Molti attori di Hollywood portano gli occhiali e questo non li rende meno affascinanti, anzi. Nel settore dell’udito, invece, capita ancora che le persone provino imbarazzo a rivolgersi a dei professionisti. Questo genera spesso un grande ritardo tra il momento in cui si inizia a sperimentare un calo dell’udito e quello in cui si prova l’apparecchio acustico. Rimandare non è soltanto molto pericoloso, è anche ingiustificato. Oggi gli apparecchi acustici sono molto diversi rispetto alle grandi banane beige di una volta. Oltre a garantire recuperi uditivi sorprendenti, sono anch’essi diventati oggetti di design: sono molto piccoli, a volte addirittura invisibili, eleganti e discreti.

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