QUANDO È UTILE CONTROLLARE L’UDITO

Non rimandare: è importante intervenire prima che l’udito peggiori

In generale, chi ci sta accanto di solito si accorge prima di noi del nostro eventuale problema di udito: se ce lo fanno notare, meglio controllare la situazione.
Non bisognerebbe aspettare di non sentire per controllare l’udito, infatti, quando ce ne accorgiamo significa che abbiamo già una perdita significativa. La sordità o ipoacusia è legata all’invecchiamento e riguarda, chi più chi meno, la maggior parte degli anziani, controllare l’udito significa fare prevenzione come per molte altre patologie di norma si fa.

L’udito non andrebbe mai trascurato. Neanche in giovane età

Dunque si sa: vista e udito e altri acciacchi con gli anni peggiorano. Mentre si trascura di controllare l’udito nei giovanissimi; nei bambini in età scolastica, proprio come si fa per la vista, l’udito dovrebbe essere monitorato, controllo tra l’altro stabilito di routine in altri Paesi europei. A volte la scarsa attenzione in classe potrebbe essere correlata a difficoltà uditive, piuttosto che a un problema di pigrizia o di lentezza nell’apprendimento, che potrebbero invece essere solo conseguenze. Prima di pensare che all’origine di una mediocre rendita scolastica ci sia un problema comportamentale o psicologico, sarebbe dunque utile fare i test dell’udito presso un otorino.

I danni di una perdita uditiva non trattata vanno ben oltre il problema uditivo

I controlli non vanno sottovalutati e le eventuali perdite è sempre meglio compensarle e correggerle. Infatti, un udito scarso crea una serie di problemi collaterali, a partire da isolamento, difficoltà a relazionarsi con le altre persone in casa, al lavoro e con gli amici, inoltre provoca un affaticamento eccessivo dovuto allo sforzo di concentrazione maggiore e così via. Ne abbiamo parlato ampiamente anche in articoli precedenti, che potrete trovare in questa sezione del sito