COME RICONOSCERE IL CALO DELL’UDITO

Scopri i sintomi più comuni a livello uditivo, comportamentale e cognitivo

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Il calo dell’udito è una situazione di per sé non straordinaria, che nella maggior parte dei casi è legata al naturale invecchiamento. Accorgersi per tempo che l’udito non è più in forma come una volta è fondamentale se si vuole avere successo nel percorso di recupero. Come fare? Esistono vari sintomi da tenere sott’occhio e l’aiuto di familiari e amici è di grande importanza. Sono tutti argomenti che approfondiremo in questo articolo redatto dagli esperti Fonema Italia.

I sintomi uditivi

Da un punto di vista prettamente uditivo, ci sono una serie di situazioni che possono fare da “spia” di un potenziale calo. Ad esempio:

Pensi che le persone intorno a te parlino a bassa voce?

Hai difficoltà a comprendere le parole nelle situazioni più rumorose?

Ti aiuti spesso seguendo il labiale del tuo interlocutore?

Se ti ritrovi in una o più di queste situazioni, è possibile che il tuo udito sia bisognoso di attenzioni. L’aspetto del rumore è importante: i contesti affollati e con diverse fonti sonore sono i pù difficili. Pensa ad esempio ai rumori presenti in un ristorante: i camerieri, la televisione, i piatti, le posate, i bicchieri, le porte che sbattono, i commensali al tuo tavolo e quelli agli altri tavoli. In questi contesti, chi ha problemi di udito sente i suoni ma non riesce a distinguere le parole.

Il ruolo del cervello

Questo succede perché sentiamo con le orecchie, ma capiamo con il cervello. Sentire è un processo meccanico, che coinvolge il sistema uditivo, mentre comprendere, dare un senso ai suoni, è un processo cognitivo. Il cervello elabora in tempo praticamente reale tutti i suoni che riceve, gli dà un senso e una priorità. Tornando all’esempio del ristorante, quello che viene detto nel tavolo accanto al tuo non è importante come quello che sta dicendo il tuo interlocutore. È il cervello che lo determina.

Quando l’udito peggiora, il cervello non riesce a svolgere questa funzione e si affatica inutilmente nel tentativo di farlo.

I cambiamenti nel comportamento

L’affaticamento (vano) del cervello ha delle conseguenze. Chi soffre di un calo dell’udito arriva spesso stanco alla sera, è ansioso e nervoso. Non riuscire a relazionarsi con le altre persone nei contesti più “sociali”, quelli affollati e rumorosi, porta inoltre ad un progressivo isolamento. Se non ti senti a tuo agio al ristorante, è molto probabile che tu smetta di andarci.

L’importanza di amici e familiari

Tutte le situazioni che abbiamo descritto, riguardano cambiamenti che non avvengono dall’oggi al domani. Accorgersene da soli è difficile. Per questo, anche se spesso è difficile, bisogna fidarsi di quello che ci dicono le persone che ci stanno più vicine, come amici e parenti. Ad esempio:

Ti fanno notare che parli a voce alta e tieni il volume della televisione molto elevato?

Si lamentano perché devono ripetere spesso quello che ti dicono?

Non arrabbiarti con loro, è molto probabile che abbiano ragione.

I sintomi neurologici

Una perdita uditiva non trattata comporta che alcune importanti funzionalità cerebrali rimangano inattive. Il cervello, non riuscendo a fare il suo lavoro, ovvero dare un senso ai suoni, alla lunga si atrofizza. Proprio come avviene ai muscoli. Il rischio è un progressivo declino cognitivo. È un argomento che abbiamo approfondito nella sezione del sito dedicata al progetto Udito&Mente®.

Il valore di un controllo professionale

L’aspetto cognitivo è molto delicato e per comprenderlo meglio è importante affidarsi ad un professionista. Per questo presso tutti i centri Fonema Italia gli screening preventivi e i controlli non sono soltanto uditivi, ma anche cognitivi. Per saperne di più, per prenotare un controllo gratuito dell’udito o anche soltanto un colloquio informativo a distanza, puoi chiamarci allo 0236579821, i nostri esperti ti forniranno tutte le informazioni utili.

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