AURICOLARI E SUONI TROPPO FORTI

Scopriamo di più sulla perdita dell’udito legata all’uso improprio degli auricolari, sui danni da esposizione a rumori troppo forti e sulle possibili soluzioni

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Volume alto e problemi di udito

La sovraesposizione al volume alto della musica per periodi prolungati può danneggiare l’orecchio, causando una perdita di udito temporanea o permanente. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista “Medicine” nel 2021, l’1,7% della popolazione mondiale soffre di problemi di udito provocati dal volume alto degli auricolari indossati in ambienti rumorosi. L’esposizione lunga e ripetuta a suoni sopra gli 85 decibel può dunque causare ipoacusia.

Esempi a 85 decibel e altro

85 decibel, possono equivalere a rumori come il traffico di città, il rombo di una motocicletta, il tosaerba, un treno in transito. Una conversazione comune avviene a una media di 50-60 decibel. In discoteca la musica è intorno ai 100-120, un colpo di clacson arriva a 120, un aereo che decolla supera i 140… Il fruscio delle foglie misura 10-20 decibel. Teniamo poi in considerazione che la zona di fatica è tra i 70 e i 90 decibel, mentre la zona del dolore e di lesioni all’orecchio è sopra i 90. Ma attenzione, contano non solo i decibel ma anche anche il tempo di esposizione al rumore: se una persona d’abitudine porta gli auricolari a volume alto per tanto tempo, correrà un rischio maggiore.

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Dati preoccupanti per i giovanissimi

Una ricerca condotta in Corea e pubblicata sulla rivista “Medicine” nel gennaio 2021 ha evidenziato che chi usa gli auricolari in ambienti rumorosi (traffico, metropolitana etc.) tende a tenerli a livelli di decibel oltre la soglia di 85, e quindi aumenta il rischio di problemi uditivi di 4,5 volte in più di chi ascolta musica con auricolari in ambienti silenziosi. La ricerca ha coinvolto un significativo campione di giovani tra i 12 e i 19 anni. L’allarme rilevato è l’aumento di ipoacusie fra i giovani.

Come prevenire i danni

L’importante è che l’esposizione acustica non superi gli 85 decibel per 8 ore al giorno (NIOSH, Natiotional Institute for Occupational Safety and Healt). L’udito si può proteggere divulgando una cultura a favore delle nostre orecchie, seminando consapevolezza non solo sul rischio della perdita uditiva, ma anche e soprattutto sulle conseguenze che questa comporta. Se si usano gli auricolari è utile sapere che il volume al massimo andrebbe ascoltato per non più di 5 minuti al giorno!

Se il danno è fatto

Se il danno è fatto e non si interviene, la situazione peggiora. Infatti se non si corregge la capacità uditiva, viene compromesso in misura esponenziale, per esempio, l’apprendimento. Spesso non vengono considerati i disagi, o peggio i danni, che una bassa capacità uditiva può causare.

Campanello d’allarme e prevenzione

I giovani tendono a controllare poco il loro udito e quindi spesso non hanno la consapevolezza dei problemi cui vanno incontro nella vita quotidiana. L’udito non è come la vista. Se non vedi bene ne sei consapevole, se non senti bene, non puoi saperlo: il suono è invisibile, o lo percepisci e lo riconosci, o non lo senti e non ti accorgi nemmeno della sua esistenza. Ecco perché è importante fare prevenzione.

“Ascolto, quindi sono”

Chi ha un calo di udito inizia a non percepire più i suoni a 10-20 decibel (fruscio foglie, sussurri). Non ci si rende nemmeno conto di perdere occasioni di vita, perché il suono/la parola, è pensiero, è vita. “Cogito ergo sum” diceva il filosofo Cartesio, ma non c’è pensiero (cogito) se non c’è parola. Potremmo parafrasare Cartesio dicendo “Ascolto, quindi sono”.

La giusta importanza

All’udito non si dà la giusta importanza! Non accorgersi di un messaggio bisbigliato o non cogliere una parola in mezzo a una frase, non è solo un problema di udito, si compromette l’apprendimento, il dialogo, il pensiero e di conseguenza le relazioni sociali.

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