ACUFENI PIÙ FREQUENTI IN CHI SENTE MALE

Uno studio rileva che gli acufeni sono più comuni in caso di perdita di udito.

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Un problema che affligge

Alf Axelsson e Anders Ringdahl del Dipartimento di Audiologia, Sahlgrenska Hospital di Göteborg (Svezia), hanno svolto una interessante indagine demoscopica nel 2009. Tremilaseicento adulti, maschi e femmine, di varie età, scelti a caso nella città di Göteborg, sono stati interrogati in merito all’acufene. Il 14,2% soffriva di acufene “spesso” o “sempre”. L’acufene era più comune nei maschi che nelle femmine. L’acufene era molto più comune nell’orecchio sinistro che in quello destro. Il 2,4% dell’intera popolazione soffriva del grado di gravità peggiore: “L’acufene mi affligge tutto il giorno”.

Acufene e perdita di udito

L’acufene era chiaramente più comune con la perdita dell’udito che con udito soggettivamente normale. I disturbi del sonno fra gli intervistati risultavano comuni e aumentavano con la gravità dell’acufene. La maggior parte dei soggetti interrogati da Axelsson desiderava ulteriori esami e cure.

Origine oggi meno incerta

L’acufene è classicamente definito come la percezione del suono che non ha una fonte esterna. Affligge molte persone, alcune delle quali in modo così grave da compromettere la loro capacità di vivere una vita normale. Per molti anni, il progresso verso trattamenti efficaci per l’acufene è stato ostacolato da una quasi totale mancanza di comprensione dei suoi meccanismi sottostanti. James A. Kaltenbach, Professore di Medicina Molecolare del Lerner Research Institute di Cleveland (US), fra i principali esperti di acufene al mondo, spiega a che punto è la conoscenza sulle cause e sui meccanismi degli acufeni.

Disturbo dell’orecchio o disturbo neurologico?

Si presumeva che l’acufene fosse principalmente un disturbo dell’orecchio. Nell’ultimo ventennio, tuttavia, la ricerca sui meccanismi cerebrali dell’acufene è progredita rapidamente e sono emerse intuizioni sulle possibili origini neurologiche dell’acufene.
La ricerca di Kaltenbach suggerisce sempre più che l’acufene è più comunemente un disturbo originato nel cervello, anche se può essere indubbiamente innescato da lesioni all’orecchio. Queste intuizioni stanno avendo un impatto importante su come viene considerato attualmente l’acufene e su come vengono sviluppate strategie per alleviarlo.

Si può curare?

La ricerca del professore di Cleveland apre nuove speranze alle cure, spostando il problema a livello neurologico. Dunque una risoluzione a livello dell’orecchio sembra difficile. Anche se ci sono due aspetti da considerare. Poiché l’acufene risulta essere più frequente in chi ha una perdita di udito, la compensazione dello stesso con apparecchi acustici, in molti casi aiuta di conseguenza a diminuire o a far sparire del tutto il problema. Mentre esistono tecnologie per “mascherare” l’acufene, ma si tratta di sistemi palliativi non di soluzioni.

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